Descrizione
Ottima cruda e cotta, dalla triturazione delle foglie in passato si ricavava una farina.
I teneri germogli si asportano in primavera a una lunghezza di 5-6 cm, si fanno bollire per qualche minuto nell’acqua e si consumano come contorno a uova o altre pietanze, al pari dei più diffusi spinaci.
Con gli stessi si confezionano risotti dal sapore delicatissimo, ma possono pure venire mescolati a frittate e minestre di stagione.
L’ uso medicale tradizionale è legato al fuoco di S. Antonio e alla congiuntivite.