
Etere è il quinto elemento, quello che racchiude tutti gli altri e al tempo stesso ne costituisce il presupposto. E’ lo spazio in cui si diffonde il suono primordiale, l’OM che dà inizio alla manifestazione dell’universo e di cui ancora riecheggia la radiazione di fondo. Etere è parola, logos, spazio, ma non spazio vuoto, bensì spazio materico e vivo. E’ unità. Per i Greci era l’elemento cristallino che costituiva l’universo, per gli alchimisti medievali era la sostanza della pietra filosofale. Secondo la Teosofia, Etere corrisponde ad Akasha, la sostanza di cui ogni cosa è intimamente fatta, lo spazio atomico ove resta registrato ogni evento, anche minimo, per sempre. Akasha è la memoria cosmica ed è viva. Nuotiamo in lei ogni giorno. Connettendoci ad Akasha, possiamo attingere a un mare di informazioni e fare esperienza di come tutto sia collegato da una rete invisibile che è trama e ordito. Il solido platonico che rappresenta Etere è il dodecaedro.

Nel Giardino Alchemico, il simbolo di Etere è l’Uomo. Una bella responsabilità, ma del resto è proprio questa la missione più alta per noi: divenire consapevoli che siamo custodi e creatori di questa realtà che ci si manifesta, per come ci si manifesta. La nostra Anima è lo spazio ove gli eventi hanno veramente luogo e ciò che ci circonda è una proiezione simbolica di dinamiche spirituali. Noi siamo Akasha e, una volta che ricorderemo come connetterci a Lei consapevolmente, comprenderemo quanto siamo grandi, quanto siamo amati e di quanto Amore siamo capaci, e potremo cessare di agire dominati dalla paura.